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Eventi ECM FSC

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Gestione multidisciplinare dei tumori cutanei

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Bologna, 15 novembre 2025

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HOTEL NH BOLOGNA DE LA GARE

Piazza XX Settembre, 2 – Bologna

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​RESPONSABILI SCIENTIFICI 

Francesco De Rosa

S.C. di di Oncologia Clinica e Sperimentale, Immunoterapia e Tumori rari

Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori “Dino Amadori”

I.R.C.C.S. (IRST) – Meldola (FC)

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Giuseppe Pugliese

S.C. di Oncologia, A.O.U. Policlinico di Modena

L’incidenza del melanoma cutaneo è in costante crescita. Secondo i dati del rapporto AIOM-AIRTUM “I numeri del cancro in Italia – 2024”, si stimano circa 16.000 nuovi casi annui, con una lieve prevalenza nel sesso maschile. Nella fascia di età 0-49 anni, il melanoma rappresenta la seconda neoplasia più frequente nei maschi e la terza nelle femmine. La sopravvivenza netta a 5 anni si mantiene elevata, con valori prossimi all’88%, testimoniando i significativi progressi diagnostico-terapeutici degli ultimi due decenni. Grazie all’introduzione dell’immunoterapia e delle terapie target, la prognosi del melanoma avanzato ha subito una rivoluzione: da una sopravvivenza mediana di 6 mesi con la chemioterapia, oggi, i dati aggiornati a 10 anni mostrano che circa il 50% dei pazienti trattati con Nivolumab + Ipilimumab è vivo a 10 anni. Anche la monoterapia con gli anticorpi anti-PD-1 Nivolumab e Pembrolizumab, così come le combinazioni di inibitori di BRAF+MEK quali Encorafenib + Binimetinib e Dabrafenib + Trametinib in caso di melanoma con mutazione di BRAF, hanno prodotto miglioramenti della sopravvivenza estremamente rilevanti e costituiscono uno standard di trattamento insieme alla combinazione di Nivolumab + Ipilimumab. Più recentemente, è stata introdotta una nuova combinazione (Nivolumab + l’anti-LAG-3 Relatlimab) che si affianca a questi standard. Parallelamente, si sono ampliate le indicazioni terapeutiche anche nello stadio II ad alto rischio (IIB e IIC), dove Nivolumab e Pembrolizumab hanno dimostrato un beneficio significativo in adiuvante, portando a una riduzione del rischio di recidiva del 30-40%. Le indicazioni nel II stadio si aggiungono a quelle già consolidate dello stadio III (e IV resecato per Nivolumab). È inoltre disponibile, in regime di Legge 648/96, l’utilizzo di Pembrolizumab in neoadiuvante per pazienti con melanoma resecabile ad alto rischio. Anche le terapie target adiuvanti nei pazienti con melanoma in stadio III resecato con mutazione di BRAF hanno dimostrato risultati rilevanti: Dabrafenib + Trametinib ha ottenuto una riduzione del rischio di recidiva di circa il 50%. Il carcinoma cutaneo a cellule squamose (CSCC) e il carcinoma basocellulare (BCC) rappresentano i tumori più frequenti in assoluto. Sebbene la chirurgia risolva la maggior parte dei casi, una quota di pazienti sviluppa forme localmente avanzate o metastatiche. Si stima che in Italia vi siano circa 600 nuovi casi annui di CSCC avanzato, patologia un tempo considerata incurabile. In questi pazienti – spesso anziani o fragili – Cemiplimab, un anticorpo anti-PD-1, ha rivoluzionato la prognosi, offrendo risposte durature e una buona tollerabilità. Nel BCC localmente avanzato, gli inibitori dell’Hedgehog pathway, come il Sonidegib, restano lo standard di prima linea, con un alto tasso di risposte. In seconda linea è ora disponibile Cemiplimab, offrendo una nuova opzione terapeutica a pazienti resistenti o intolleranti alla terapia target. Il carcinoma a cellule di Merkel (MCC) è una neoplasia rara e aggressiva. L’introduzione dell’Avelumab, anticorpo anti-PD-L1, ha significativamente migliorato la sopravvivenza rispetto alla chemioterapia, ed è oggi lo standard nelle forme avanzate. Infine, per il melanoma uveale metastatico, il Tebentafusp rappresenta il primo trattamento capace di migliorare la sopravvivenza in questo setting, sebbene la sua gestione richieda competenze specialistiche e approccio multidisciplinare.

​Alla luce di questo, è stato costituito un Gruppo di Miglioramento, che si configura come un gruppo fra pari i cui membri operano congiuntamente, con il supporto di un Tutor esterno, per approfondire le linee guida in tema di trattamento del melanoma e dei tumori cutanei non melanoma e per condividere un percorso di presa in carico dei pazienti affetti da tali neoplasie. Per partecipazione a gruppi di miglioramento si intendono attività per lo più multiprofessionali e multidisciplinari con la finalità della promozione alla salute e del miglioramento continuo di processi clinico-assistenziali, gestionali o organizzativi. Nello specifico, l’obiettivo di questo Gruppo di Miglioramento è avviare un confronto tra professionisti Oncologi, Dermatologi e Chirurghi operanti presso centri di riferimento sulla gestione del paziente affetto da melanoma e tumori cutanei non melanoma. L’obiettivo è fornire, attraverso il confronto tra professionisti di diverse specialità, uno strumento di gestione real-life che migliori l’outcome clinico del paziente, la qualità di vita del paziente ed il suo grado di soddisfazione. Ogni membro del Gruppo, anche attraverso un lavoro individuale di ricerca e di reporting, darà il proprio contributo al lavoro che verrà prodotto, individuando i documenti e gli strumenti necessari per il raggiungimento dei migliori risultati attesi. Al termine dell’incontro è previsto un output finale, mediante una relazione specifica su quanto emerso durante l’incontro.

Tale attività di formazione sul campo (FSC) è rivolta ad un massimo di 17 partecipanti Medici-Chirurghi (specialisti in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, Dermatologia ed Oncologia). 

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ECM

 

Provider ECM: Cluster s.r.l. - ID 345

Obiettivo formativo: documentazione clinica, percorsi clinico-assistenziali, diagnostici e riabilitativi, profili di assistenza e profili di cura (Obiettivo formativo di processo n° 3)

Progetto formativo n. 345 - 457561

Crediti assegnati: 12,8 (dodici virgola otto)

L’iniziativa è realizzata grazie al contributo non condizionante di

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