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Archivio eventi ECM FSC

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Gruppo di Miglioramento ECM (FSC)

Gestione multidisciplinare del paziente con leucemia mieloide acuta: dalla diagnosi al trapianto

Percorso condiviso fra i centri di riferimento di Piemonte, Liguria e Lombardia

Torino, 28 settembre 2023

STARHOTELS MAJESTIC

Corso Vittorio Emanuele II, 54 – Torino

RESPONSABILE SCIENTIFICO 

Francesco Zallio

Responsabile S.S. Unità Trapianti di Midollo

S.C. di Ematologia A.O. “SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo” di Alessandria 

TUTOR 

Eloise Beggiato

S.C. di Ematologia U, A.O.U. “Città della Salute e della Scienza” di Torino

Nicola Mordini

S.C. di Ematologia, A.O. “Santa Croce e Carle” – Cuneo

Questo Gruppo di Miglioramento nasce dall’esigenza di medici professionisti, interfunzionali ed interprofessionali, di intervenire sui processi di lavoro attraverso la metodologia del miglioramento continuo, presidiando globalmente il percorso del cambiamento (analisi, diagnosi, terapia, valutazione, implementazione e documentazione). In questo contesto si analizzeranno nello specifico due patologie: la Leucemia Mieloide Acuta (LAM) e le complicanze post-trapianto di cellule staminali. La Leucemia Mieloide Acuta (LAM) è una neoplasia della linea mieloide delle cellule del sangue, caratterizzata dalla rapida crescita di globuli bianchi anormali che si accumulano nel midollo osseo e interferiscono con la produzione di cellule del sangue normali. Negli ultimi anni si sono fatti notevoli progressi nella definizione diagnostica, grazie all’introduzione di nuovi strumenti di diagnosi molecolare, come la metodica di Next-Generation Sequencing (NGS), che ha permesso di meglio caratterizzare nuove entità diagnostiche. Le nuove acquisizioni in campo diagnostico hanno determinato la necessità di redigere le nuove linee guida ELN (European Leukemia Net) 2022. Molti miglioramenti sono stati fatti anche in ambito terapeutico, con l’introduzione, nella pratica clinica, di numerosi nuovi farmaci, che hanno permesso di incrementare le possibilità di trattamento ed eventualmente di cura, grazie ad un incremento delle possibilità di ottenere una negatività molecolare (ruolo della malattia minima residua – MRD). Tutto questo ha portato ad una maggiore complessità/articolazione dell’algoritmo diagnostico-terapeutico delle LAM con una diversificazione dell’approccio in base alle caratteristiche biologico-molecolari della malattia e/o all’età e comorbidità del paziente e/o alla MRD. Le complicanze che si possono sviluppare dopo trapianto di cellule staminali sono numerose ed è necessario un monitoraggio ed una identificazione precoce delle stesse per iniziare un trattamento in maniera tempestiva. La Malattia Veno-Occlusiva (VOD) severa è una malattia complessa, imprevedibile, con un notevole impatto per pazienti, medici e risorse sanitarie. Per queste ragioni è necessario un intervento precoce per ridurre al minimo il rischio di mortalità associato a questa patologia e migliorare l’outcome del trapianto allogenico. Le citopenie post-trapianto possono rallentare il recupero in termini di attecchimento, di infezioni, di necessità di trasfusioni e terapia di supporto, in definitiva rallentando il recupero di buone condizioni cliniche del paziente. La mucosite post-trapianto può peggiorare il rischio di infezioni e di conseguenza favorire l’insorgenza di GVHD (Graft Versus Host Disease) intestinale, ma soprattutto impedisce al paziente una corretta nutrizione nella fase di aplasia post-trapianto. E’ importante pertanto fare una corretta valutazione dello stato nutrizionale, apportando correzioni adeguate dal punto di vista della dieta, argomento attulamente di notevole interesse in ambito trapiantologico. Inoltre la mucosite può alterare la colonizzazione batterica intestinale, favorendo il sopravvento di specie batteriche patogene. Risulta quindi fondamentale lo studio del microbiota intestinale al fine di identificare i cambiamenti nella diversità dei batteri che colonizzano l’intestino pre e post-trapianto. Alla luce di quanto sopra, è stato costituito un Gruppo di Miglioramento, che si configura come un gruppo fra pari i cui membri operano congiuntamente con l’obiettivo di condividere, fra i Centri di riferimento per il trattamento della LAM di Piemonte, Liguria e Lombardia, un percorso clinico-organizzativo di presa in carico del paziente dalla diagnosi (corretta classificazione dei pazienti), all’approccio trapiantologico ed alle possibili complicanze conseguenti al trapianto affrontando alcune criticità operative e proponendo alcune opportunità di miglioramento in termini di efficacia clinica ed organizzativa. Per partecipazione a gruppi di miglioramento si intendono attività per lo più multiprofessionali e multidisciplinari organizzate all’interno del contesto lavorativo con la finalità della promozione alla salute, del miglioramento continuo di processi clinico-assistenziali, gestionali o organizzativi, del conseguimento di accreditamento o certificazione delle strutture sanitarie. In essi l’attività di apprendimento avviene attraverso la interazione con un gruppo di pari con l’ausilio di uno o più Tutor/Coordinatori. L’attività svolta nell’ambito dei lavori del gruppo sarà documentata e potrà comprendere la revisione di processi e procedure sulla base della letteratura scientifica, dell’evidence based o degli standard di accreditamento, l’individuazione di indicatori clinici e manageriali, le discussioni di gruppo sui monitoraggi delle performance. Nello specifico, l’obiettivo di questo Gruppo di Miglioramento è quello di mettere a confronto le esperienze dei Centri di riferimento di Piemonte, Liguria e Lombardia al fine di condividere aree di miglioramento che consentano di ottimizzare l’inquadramento, la presa in carico e la gestione del paziente affetto da LAM, ponendo particolare attenzione alle modalità di classificazione della malattia su cui modulare l’approccio terapeutico e le relative attività di follow-up. Ogni membro del Gruppo, anche attraverso un lavoro individuale di ricerca e di reporting, darà il proprio contributo al lavoro che verrà prodotto, individuando i documenti e gli strumenti necessari per il raggiungimento dei migliori risultati attesi. Al termine dell’incontro è previsto un output finale, mediante una relazione specifica su quanto emerso durante l’incontro.

Tale attività di formazione sul campo (FSC) è rivolta ad un massimo di 18 partecipanti Medici-Chirurghi (specialisti in Ematologia, Medicina Interna ed Oncologia).   

 

ECM

 

Provider ECM: Cluster s.r.l. - ID 345

Obiettivo formativo: documentazione clinica, percorsi clinico-assistenziali, diagnostici e riabilitativi, profili di assistenza e profili di cura (Obiettivo formativo di processo n° 3)

Progetto formativo n. 345 - 390234 

Crediti assegnati: 9,6 (nove virgola sei)

L’iniziativa è realizzata grazie al contributo non condizionante di

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